Dagli agglomerati militari, agli agglomerati industriali, a quelli commerciali,
PONTEBBANA
viaggio breve sulle sponde del fiume d’asfalto che taglia il Friuli a metà,
fra resti e simulacri di uno sviluppo senza progresso.
Gentile Paolo Youssef,
non trovo le parole per ringraziarla per le immagini del suo lavoro che lei ha fatto conoscere al Centro Studi. Sono di una potenza e di una inquietudine che stringe il cuore. Lei sa catturare immagini del degrado e della bruttezza non solo estetica (irrimediabili?) che ci circondano, su cui magari sorvoliamo e che lei invece ci costringe a guardare.
Il suo è uno sguardo allarmato e indignato come quello di Pasolini, che questo disastro l’aveva presagito e patito quando nessuno, o quasi, lo faceva. Conosce la poesia La recessione presente nella Nuova gioventù? Sarebbe il degno commento alle sue immagini dolorose.
La saluto con sentimenti contrastanti, tra la rabbia, l’impotenza e la sofferenza.
Angela Felice (responsabile scientifica del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia)
Post Militarismo e Guerra Fredda, Post Artigianato e Agricoltura, Post Industrialismo, Post Commercialesimo, Post Capitalismo, Post Globalizzazione, la principale strada di comunicazione del Friuli, da Sacile a Coccau, è un piccolo museo delle ere economiche del recente passato, percorsa nel presente che viene post tutto, durante il quale è diventato tremendamente complicato credere e immaginare. Alcuni – fra i tanti possibili – spunti di riflessione: il Friuli Venezia Giulia è la regione italiana tutt’oggi maggiormente afflitta dal problema delle servitù militari. In Friuli Venezia Giulia, ancorché nessuno abbia mai pensato seriamente di censirli , esistono svariate decine di immobili destinati ad uso commerciale, artigianale, o industriale, nuovi, seminuovi, o ancora in fase di costruzione, completamente abbandonati. Il Friuli Venezia Giulia è, inspiegabilmente, la regione italiana con il maggior numero di centri commerciali per numero di abitanti e per superficie occupata.
Pontebbana is the name of the main road of the last Italian region on the north-eastern border of the Country. This is a small photographic journey along its banks, the two banks of this concrete river which cuts Friuli in two halves. From the military, to the industrial and commercial built up areas, in the space of a few miles you will time travel through the most recent economic eras which left a mark on it, meeting the ruins and the simulacrums of a “development without progress (P.P. Pasolini)”.
“I always know where I am by the way that the road looks. Like I just know that I’ve been here before. I just know that I’ve been stuck here. There’s not another road anywhere that looks like this road – I mean, exactly like this road. This road never ends. It probably goes all around the world”. (My Own Private Idaho)